Ogni Piazza è Catania
In margine a quanto accaduto durante la partita Catania-Palermo di venerdì, vorrei portare una testimonianza di qualche anno fa. La mia unica esperienza allo Stadio risale ad una partita di qualificazione della Nazionale ai Mondiali 2002, giocata contro la Lituania al Nereo Rocco di Trieste.
Avevamo biglietti numerati, ma arrivammo tardi e qualcuno si era già preso i nostri posti; pioveva, finimmo in Curva tra i tifosi della Triestina.
Ora, io di ciò che successe in campo ricordo ben poco: e ciò non solo perchè scoprii come la visuale dalla Curva sia limitata all'area di rigore antistante e come le reti di protezione rendano ancor più difficile capire cosa accade sul terreno di gioco. Passai infatti tutti i 90 minuti regolamentari, i recuperi e l'intervallo a controllare di essere a distanza di sicurezza dagli ultrà: le loro invettive, intrise di un odio incomprensibile, mi facevano sinceramente paura. Parevano belve in gabbia: grida contro i tifosi di altre squadre italiane e contro la Polizia si alternavano a cori fascisti e a salve di saluto romano.
Non c'era nessun motivo per questo comportamento: la partita riguardava due squadre nazionali, non c'erano stati scontri, nulla -apparentemente- da rivendicare. Quelle persone sembravano automi programmati per reiterare sempre le medesime azioni, anche se fuori contesto.
Berciavano il loro malcontento verso le cose: il Calcio, la Polizia, gli avversari ne erano solo la valvola di sfogo.
Avevamo biglietti numerati, ma arrivammo tardi e qualcuno si era già preso i nostri posti; pioveva, finimmo in Curva tra i tifosi della Triestina.
Ora, io di ciò che successe in campo ricordo ben poco: e ciò non solo perchè scoprii come la visuale dalla Curva sia limitata all'area di rigore antistante e come le reti di protezione rendano ancor più difficile capire cosa accade sul terreno di gioco. Passai infatti tutti i 90 minuti regolamentari, i recuperi e l'intervallo a controllare di essere a distanza di sicurezza dagli ultrà: le loro invettive, intrise di un odio incomprensibile, mi facevano sinceramente paura. Parevano belve in gabbia: grida contro i tifosi di altre squadre italiane e contro la Polizia si alternavano a cori fascisti e a salve di saluto romano.
Non c'era nessun motivo per questo comportamento: la partita riguardava due squadre nazionali, non c'erano stati scontri, nulla -apparentemente- da rivendicare. Quelle persone sembravano automi programmati per reiterare sempre le medesime azioni, anche se fuori contesto.
Berciavano il loro malcontento verso le cose: il Calcio, la Polizia, gli avversari ne erano solo la valvola di sfogo.
2 commenti :
...mitico Andrè!!!
Anche se un po' in ritardo mi affaccio al tuo blog: aggiornalo mi raccomando! E soprattutto... daghine!
Da uno come te mi aspetto grandi invettive sociali servite su sfondo di sarcasmo: non mi deludere eh?
Un suggerimento? Sabato 17 febbraio a Vicenza grande manifestazione NO DAL MOLIN: non mancare!!!
Saluti dal mitico Kanapa
Caro K, finalmente sei giunto! Aspettavo da tempo un tuo commento, ti ringrazio.
Spero di riuscire a mantenere 'sto blog, tu scrivi quando vuoi.
Per le invettive sociali, guarda il post di domenica 11 febbraio.
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