sabato 27 settembre 2008

Vai in Africa, Celestino...


Pensavo Prodi rappresentasse l'anno zero della capacità di comunicazione in politica, ma ora mi accorgo che Veltroni sta a qualche decennio avanti Cristo. E dire che avevo apprezzato il suo approccio in campagna elettorale, ma rimango incredulo di fronte alle sparate degli ultimi giorni: davvero ha detto che la fine positiva del fogliettone "Io amo Alitalia e volo Alitalia" sarebbe merito del PD? Ma chi ci crede?

Mettiamo anche fosse vero. Da queste parti dicono: pian e ben. Magari l'azienda fallisce tra pochi mesi, aspetta un attimo a salire sul carro del vincitore. Guarda Silvio: sta a farsi i massaggi. Se le cose andranno a scatafascio, si inventerà che lui aveva delineato una soluzione differente, e che i sindacati, e che il Pd... Se tutto andrà bene, ex post dirà che tutto è merito suo.


Ah, così en passant, qualche idea per fare opposizione:

- è vero che il collegamento aereo Roma-Albenga è stato ripristinato per volere del Ministro Scajola (così magari si dimette di nuovo), il quale abita nei paraggi dello scalo ligure? E che il velivolo viaggia sempre quasi vuoto?

- dichiarazione di Silvio fresca fresca sulla Sanità: “Rispetto al Veneto e alla Lombardia, in Sicilia e in Sardegna si spende oltre il 40 per cento in più: la soluzione è il federalismo fiscale e la privatizzazione di molti ospedali pubblici”. (Seguirà smentita, naturalmente)

- il comune di Catania rischia di fare la fine di quello di Taranto, ovvero il fallimento: guarda caso le giunte del disastro sono di marca PDL; farlo sapere in giro pare brutto?




venerdì 26 settembre 2008

Settembre


Sempre più spesso negli ultimi giorni mi capita di pensare che dovrei cambiare il nome di questo blog in "Settembre": immagino ne conveniate, suonerebbe pure bene ed evocativo. Settembre è sempre stato il mio letargo, il momento del ripensamento e della malinconia. Sarà l'autunno incipiente e sarà il riflesso pavloviano dei traumatici ritorni a scuola; sarà anche poco originale, fatto sta che alla fine dei caldi estivi scivolo rapidamente e per diverse settimane in uno stato di torpore mentale quasi catatonico. La ripresa arriva solo con grande lentezza e richiede comunque i tempi di un diesel degli anni che furono. Così conduco anche questo spazio online: post a singhiozzo, pause lunghe ed ineguali, conenuti casuali e imbastiti alla meglio.


martedì 16 settembre 2008

Turarsi il naso


Che il salvataggio di Alitalia sia visto come una vittoria di Silvio Berlusconi è un problema secondario: da un partito di sinistra io mi aspetto che cerchi di salvaguardare prima di tutto i lavoratori. Se l'alternativa è il fallimento con un generico tutti a casa, mi pare ovvio che il PD debba cercare di sostenere il governo nel tentativo di mandare in porto la trattativa. Solo dopo potremo ragionare del costo enorme sulle famose tasche degli italiani rappresentato da un piano che regala agli amici la parte buona di Alitalia mentre carica sullo stato i debiti e finirà per consegnare comunque la compagnia ad Airfrance, prima o poi.

domenica 7 settembre 2008

Savonarola


Ovvero: della fine del mondo per colpa di un bosone

Forse non lo sapete, ma il mondo potrebbe finire molto presto.
Prestissimo, anzi.
Mercoledì.
Tutto per colpa del bosone di Higgs, la particella che ognor si cerca, ma mai si truova. Almeno fino ad ora. Perchè dopodomani, nelle viscere della vecchia Europa, un acceleratore di particelle dalle dimensioni colossali provocherà una collisione così potente da sprigionare un little Big Bang, quasi un figlioletto della scintilla che diede origine all'Universo. E forse rivelerà tracce del famoso bosone. Bello e affascinante, nevvero?

Purtroppo secondo alcuni studiosi questo processo potrebbe determinare un piccolo ma fastidioso inconveniente: un buco nero in grado di ciucciarsi almeno il nostro pianeta. Magari di là, oltre le tenebre, ci troveremmo Dio in persona, con la sua barba bianca e tutto il codazzo dei santi in abito di gala. Ma diciamoci la verità: quanti sarebbero disposti ad andare a vedere? Perchè se invece ad attenderci festante fosse il buon Lucifero? Sta finalmente arrivando il castigo per tutti i nostri umani peccati? C'è qualche avventista dell'ennesimo giorno pronto a spiegarci le procedure da adottare in tale frangente? Mai come in questo caso calza a pennello la frase lo scopriremo solo vivendo.

Immagino che dovrei essere terrorizzato alla prospettiva della fine del mondo. Invece la cosa non mi crea angoscia alcuna. Sarà pure perchè sono un miscredente patentato e di gente che grida al lupo ce ne sta in abbondanza ogni benedetto giorno, ma insomma la prospettiva di rottamare questo mondo marcio e sofferente un po' mi stuzzica.



P.S.: Oops, scusate: m'è uscito fuori il Savonarola! In genere lo tengo nascosto in fondo alla capa, non so come ha fatto ad evadere. Ora lo agguanto e gli rimetto la camicia di forza.

venerdì 5 settembre 2008

Toc toc...Dio, ci sei?


"I nostri leader hanno mandato le truppe in Iraq per volere di Dio".
"Dobbiamo pertanto pregare per i nostri soldati, perche' esiste un piano e questo piano e' il piano di Dio."
Sarah Palin
(candidata alla Vicepresidenza USA per il Partito Repubblicano)


Giustificare il proprio operato sostenendo di fare il volere di Dio è l'argomento eterno, ultimo e definitivo che impedisce qualsiasi contraddittorio. Come fai ad andare contro il volere di Dio? Di solito nasconde una lunga coda di paglia e povertà di mezzi espressivi, quando non è captatio benevolentiae per gente di bocca buona.
Bisogna dire pure che Dio stesso, nella sua bontà infinita, mai si è scomodato per smentire coloro i quali, da che mondo è mondo, si sono arrogati il diritto di parlare a suo nome: non si annoverano, difatti, note risentite dell'Arcangelo Gabriele per denunciare il fraintendimento di questo o quello.
Così ognuno può far approvare all'Ente Superno qualsiasi cazzabubbola: alcuni han scritto quintalate di fogli spacciate per volontà divina. Non fa eccezione, naturalmente, il barracuda Sarah Palin, vice designato dall'aspirante presidente USA, il repubblicano McCain.