mercoledì 29 ottobre 2008

La pro-forma Gelmini


Mentre mi accorgo di non ricordare chi fosse il Ministro della Pubblica Istruzione nell'ultimo governo Prodi (il che sarà certo una mia mancanza, ma forse dice pure qualcosa sul lascito politico del Carneade in questione), mi passa di fianco il treno della riforma Gelmini. Corre veloce, pare ormai lanciato verso la stazione di fine corsa: solo che, a guardarci dentro, è vuoto.
Desolatamente vuoto.




Non esiste nessuna riforma organica della scuola nel decreto oggi approvato in Senato.
O vogliamo raccontarci la favoletta per cui andare a scuola col grembiulino D&G e con lo spauracchio del voto di condotta sia la meritocrazia? La serietà? Che l'effetto di questi palliativi mediatici sarà la scomparsa del Bulletus Scholasticus? Naturalmente stiamo parlando di un provvedimento che serve solo a ridurre le spese. Bene fa chi protesta, anche se tengo per me le perplessità sul modo: lanciare allarmi generici di attentato alla scuola non mi sembra efficace. Anzi, temo sia una sponda per le solite parole strafottenti di Silvio nostro (le ultime, di oggi: "Spiace che i manifestanti siano stati presi in giro, perché evidentemente è una truffa che si è combinata alle loro spalle").
Comunque, state tranquilli, voi che avete scelto questa maggioranza: di sicuro i vostri figli potranno più agevolmente apprendere, in classi di 30 elementi 30 e con un maestro unico sempre attento a tutti questi 30 angioletti; ogni giorno potrete accompagnarli al terminal dei bus, da dove si imbarcheranno per il plesso scolastico distante 30 km da casa (e vedrete come saranno arzilli per studiare, quando torneranno nel pomeriggio!); finalmente potranno imparare l'educazione civica che il ministro millanta di aver reintrodotto (mentre non è mai stata abolita). Ah, dimenticavo: però fate attenzione, chè basterà anche una sola insufficienza per bocciare i vostri pargoletti...


P.S.: Intanto i nipotini di Cossiga hanno ascoltato certi buoni consigli dello zio.


martedì 28 ottobre 2008

A gambe levate

Tenete a mente queste mie parole: il posto peggiore dove essere molto, molto malati durante il fine settimana si chiama OSPEDALE. Quindi, nel caso, fatevi dimettere e tornate fra le mura domestiche (va bene anche un breve permesso fino al lunedì successivo).

domenica 19 ottobre 2008

Macerarsi lentamente


In questi giorni, osservando le macerie della sinistra italiana fa quasi tenerezza pensare a Veltroni: lui ci prova, si vede che ci mette impegno, ma la navicella del Pd imbarca sempre più acqua. Un po' è anche colpa sua e del gruppo dirigente Highlander che guida il carrozzone: i nuovi sono pochi, spesso con l'aria dei raccomandati. Vedo in giro che all'estero, solitamente chi perde le elezioni si ritira in campagna: tutta gente rispettabile, qualcuno anche moralmente di gran valore, ma capace di farsi da parte. Qui si doveva fondare un partito nuovo, mentre finora è nato solo un nuovo partito. Che si segnala principalmente per come tiene duro su Orlando alla vigilanza Rai: sulle poltrone non si arretra, sui principi non sappiamo. Ignoriamo, naturalmente, cosa sta sotto al presunto scambio Orlando-Pecorella, però quello che esce dal cosiddetto Palazzo è puzza dei soliti accordi sottobanco. Da un nuovo partito mi aspetterei la mossa che risolve tutto ed inguaia il centrodestra: si cambia candidato per la vigilanza, il PDL resta col cerino in mano per la Corte Costituzionale. Di Pietro brontola? Pazienza, tanto lui va comunque per conto suo, mica aspetta il Pd.
Il 25 ottobre si terrà l'ennesima, grande, autocelebrativa manifestazione dell'autunno caldo: però ci dicono che non sarà contro il Governo. E allora perchè dovrei andarci? Per assicurare la mia solidarietà a Silvio? Per lasciare che si continui a tagliare sulla scuola, raccontandoci le frottole della meritocrazia? Per sostenere la Lega che vuole istituire le classi ghetto o negare l'assistenza sanitaria ai clandestini (notizia di oggi)? Per giustificare il lodo Alfano?
Non penso proprio.

sabato 18 ottobre 2008

Seppie al rum


Ieri sera mi stavo serenamente cuccando un succoso documentario sull'intelligenza delle seppie -le quali, per inciso, sanno cose che noi vertebrati nemmeno sospetteremmo- quando all'improvviso appare la consueta pausa pubblicitaria. Vengo allora catapultato in un ambiente di presumibile ascrivibilità all'area sudamericana, lungo strade in cui regna la sonnolenza. Ecco però che un pianista svogliato inizia a pestare sui tasti con foga e sapere antico, mentre sul capo gli si espande un'aureola rossa. Tutti gli apatici concittadini si destano, contagiati dalla rossa aureola ed iniziano a ballare e divertirsi come tarantolati. Il morbo vermiglio si spande per ogni dove, portando colori e allegria.
Ho creduto di vedere in queste immagini la propaganda di una setta neocatecumenale decisa a sostituire l'imbolsito cerimoniale cattolico con note da baccanti invasate, oppure un'astuta campagna Cei per spingere all'incremento dell'8 per mille in tempi di magra, mentre in verità lo spot pubblicizzava il solito superalcolico: forse quello che si trova nei peggiori bar de Caracass, forse el alma de Cuva. Abbastanza desolante.
Per fortuna poi sono tornate le mie seppie.

La morale di questa storiella di vita non vissuta è: basta con 'sta cosa che si riesce a far festa solo se ci si gonfia il fegato di alcol. Eddai, su.
E chiamatemi pure moralista, ogni tanto capita a tutti.

mercoledì 15 ottobre 2008

Babele


Sono in attesa di chiarimenti dagli amici della Lega (un po' incontinenti a baggianate, ultimamente): tralasciando le implicazioni ghettizzanti e mantenendoci su problemi terra terra di tipo organizzativo, le classi separate per gli alunni stranieri come pensano di farle?
Si dividono i bambini per lingua parlata? E come raccogliere una classe intera di bimbi della stessa nazionalità? Forse organizzando un charter che li prelevi ogni mattina dai diversi luoghi d'Italia dove vivono?
Oppure si mettono tutti insieme appassionatamente per rinverdire i fasti della torre di Babele? Indiani e magrebini, francesi e tedeschi, persiani e bosniaci, tutti nella stessa classe! Vorrei proprio conoscere l'insegnante in grado di destreggiarsi in questa selva di idiomi per far germogliare il seme dell'italiano dantesco.



P.S.: Non dubito affatto che ci siano scuole dove il numero di alunni stranieri sia molto alto e di non facile gestione, ma l'istruzione è la materia meno adatta da lasciare alle sparate estemporanee della Lega Nord -o anche al fumoso maquillage senza sostanza della Gelmini.
Eh, ma il PD ha tempo da perdere con Pecorella e Orlando.


giovedì 9 ottobre 2008

Invernologia


Dice che il sopravveniente sarà un inverno mite. In attesa della previsione contraria (che ovviamente arriverà, prima o poi), possiamo aspettarci due scuole di pensiero:

- quella che "aiuto, il riscaldamento globale etc. etc."
- quella che "meno male, quest'anno risparmio sul metano (e quindi produco meno CO2, e quindi inquino meno, e quindi riduco l'effetto serra, e quindi l'anno prossimo farà più freddo...;-))"



Visto il periodo storico triboloso, per adesso preferisco la seconda che ho detto.


domenica 5 ottobre 2008

Santo e taumaturgo


Niente, un piccolo post flash per dire che questo ne guarisce più di Padre Pio, ormai.
Ditemi dove abita che ci porto un po' di miracolandi...
E sfrattate qualche santo dai calendari, bisogna far spazio a Renatino nostro.

mercoledì 1 ottobre 2008

Mussolini ha scritto anche poesie

"Mio padre ha una storia comune,
condivisa dalla sue generazione:
la mascella al cortile parlava,
troppi morti lo hanno smentito,
tutta gente che aveva capito."




Si dice in giro che il fascismo non può tornare. Probabilmente è vero, per adesso. Peccato che in giro ci siano anche sempre più buontemponi a lodare apertamente il ventennio dalla mascella volitiva. Buon ultimo Abbiati, portiere pro tempore del Milan. In un'intervista a tutto campo su Newsweek, settimanale della Gazzetta, si lascia andare a queste perle:

"Io non ho vergogna a manifestare la mia fede politica. Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica.
Del fascismo rifiuto le leggi razziali, l’alleanza con Hitler e l’ingresso in guerra, ma mi piace la capacità che aveva di assicurare l’ordine, garantendo la sicurezza dei cittadini."

Essere di destra non è un crimine, e nemmeno aver votato per la Santanchè.
Patria, Dio, Famiglia? (O Dio, Patria, Famiglia...non ricordo com'era la filastrocca sciocchina) E vabbè, pazienza. Ci sarebbero tante cosine da dire, ad esempio sulla religio instrumentum regni, ma passiamo oltre.
Stendiamo un velo pietoso sulla dichiarazione di prammatica verso i camerati che sbagliarono (tanto non costa niente e pulisce la coscienza) con le leggi razziali.
E' sulla ipotizzata capacità di assicurare l'ordine, garantendo la sicurezza dei cittadini che cade il castello di carte: dai, Abbiati, fa' il portiere, va'. Chè in classe devi aver dormito parecchio, quando si parlava del delitto Matteotti e delle squadracce e dell'olio di ricino. Oppure devi avere guardato troppo Rete4.


Mussolini ha scritto anche poesie.

I poeti che brutte creature,
ogni volta che parlano è una truffa.
Ma mio padre è un ragazzo tranqullo,
la mattina legge molti giornali,
E' convinto di avere delle idee.
Ma suo figlio è una nave pirata"
(F. De Gregori - Le storie di ieri)


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