martedì 29 maggio 2007

Nuove Erinni


Posso dire che, quasi più del delitto in sè e della storia di violenza che cela -quasi, eh! quasi, ripeto-, di questa storia dell'assassinio della povera donna umbra e della sua creaturina la cosa che mi fa più paura è la gente che ci sta intorno? Quelli che prima chiedono cappi e supplizi per i fantomatici ladri (sempre extracomunitari, of course), poi si convertono a chiedere cappi e supplizi per il (probabile) reale omicida, raccogliendosi come Erinni ululanti di fronte alle telecamere nel momento dell'arresto.

Non metto in discussione il turbamento e lo sgomento che fatti del genere suscitano in tutti coloro che mantengano un minimo di sensibilità. E' che certi spettacoli mi fanno pensare a torme di lupi affamate di sangue, pronte a scagliarsi sul capro espiatorio di turno: forse nemmeno importa se è colpevole, quel che conta è chetare la propria angoscia nei confronti del male, uccidendo chi ne rappresenta, al momento, la reificazione.


"Ma che lo arrestate, a noi dovete lasciarlo!" Parole che sembrano venire da un passato senza legge, ma che molte volte ancor oggi sento, pronunciate quasi con sadica gioia.


sabato 26 maggio 2007

La Pension

Per alleggerire il tono di questo blog, un videoclip di una "band" di triestini (non li conosco, eh! l'ho scovato su "tu tubi"...)
Come forse direbbero loro:
"Che muli sciopadi..."

lunedì 21 maggio 2007

Il Solito Orologio?

Tutti noi -chi più, chi meno- abbiamo avuto un qualche parente o amico diciamo poco fantasioso, quello che, ad ogni ricorrenza, si presentava sempre con lo stesso regalo (io, per esempio, son pieno di cinture di pelle: qualcuna nera, molte marroni): non ho mai capito se la cosa sia dovuta solo al fatto che ci si dimentica più facilmente di quel che poco ci interessa oppure se ci sia sotto un vero e proprio deficit mnesico (il che imporrebbe, almeno a me adepto della scuola di Cos, ciò che si dice un approfondimento diagnostico).

Apprendo come questo costume pare molto diffuso e praticato anche laddove, se non altro per le maggiori possibilità economiche e per le ricadute di "immagine", ci si aspetterebbe una più elevata attenzione a certi particolari. Leggo infatti su Repubblica di oggi che l'uomo che aveva riportato in alto il prestigio dell'Italia nel mondo (a suo dire, ovvio) prima del nuovo abisso seguente alle elezioni del 2006, avrebbe regalato a Tony Blair 18 orologi di gran pregio: naturalmente non in unica soluzione, ma in occasione di ognuno dei frequenti incontri avuti con lui. Tralasciando che il quasi ex-inquilino di Downing Street se ne debba liberare per complicate questioni legate al suo essere Primo Ministro uscente*, mi immagino la scena di Blair che torna da un vertice col buon Silvio e, mentre si toglie le scarpe, si sente chiedere dalla leggiadra Cherie:

"Il solito orologio?"




*In sostanza, ma non son sicuro di aver capito bene, li può tenere solo se li paga perchè risultano doni fatti al Primo Ministro, e non all'uomo Blair: problema, come si vede, molto fine, che in Italia nemmeno potremmo pensare di porci alla lontanissima.

martedì 15 maggio 2007

Una schiacciante maggioranza a favore dei Dico

In relazione alla manifestazione di sabato scorso la senatrice dell'Ulivo (mah...) Paola Binetti ha detto le seguenti cose, come riporta un articolo di Repubblica di ieri dal titolo 'E i Teodem vanno all'attacco':



"Diciamola con Giulio Andreotti: i Dico sono stati un infortunio di percorso e il milione di persone che sabato erano in piazza sono la rappresentanza di quel 75% di italiani che al Referendum sulla Fecondazione Assistita si sono astenuti."




Ora, a parte le mille questioni che io mi pongo sul perchè questa donna ritenga di sentirsi a suo agio in una coalizione di centro-sinistra o -se preferite- sul perchè una coalizione che ospiti tale soggetto si definisca disinvoltamente di centro-sinistra, la dichiarazione di cui sopra mi ha lasciato basito per un altro motivo.

Cerco di spiegarlo nella maniera più semplice e -spero- comprensibile:

- la manifestazione di sabato, comunque la si veda, è stata un grande esempio di partecipazione popolare per sostenere un'idea: ammettendo una la presenza di anche 2 milioni di persone, più di 50 milioni di italiani sono rimasti a casa

- il Referendum, lo strumento principe di manifestazione della volontà popolare su un determinato tema, quando applicato ai quesiti sulla fecondazione assistita ha portato alle urne circa il 26% degli aventi diritto: hanno votato sì più di 10 milioni di persone, anche se non è stato raggiunto il quorum

Molti di più, come si vede, coloro che si sono espressi per abrogare la pessima legge sulla Fecondazione Assistita, di coloro che han partecipato al Family Pride: però, per la senatrice, una volta conta chi si astiene (e peraltro, a rigor di logica, non esprime alcun orientamento sul quesito proposto: cioè se ne lava le mani), l'altra chi partecipa. Sono ben conscio che fare un confronto di questo tipo è come voler raffrontare cavoli e mozzarelle, ma questo è ciò che ha fatto la Binetti.

Secondo tale logica, delle due l'una: o due anni fa si doveva abrogare la legge 40, oppure i 50 milioni rimasti a casa sabato sono
una schiacciante maggioranza a favore dei Dico.

domenica 13 maggio 2007

Se ci fosse la Sinistra al governo

Se ci fosse la Sinistra al governo, in questo Paese dove le coalizioni appaiono come un Giano bifronte (quando non come un caleidoscopio di posizioni mai mutualmente esclusive) e dove ognuno cerca di 'allargare il consenso' senza preoccuparsi di dire come la pensa, dopo la manifestazione di ieri potrebbe seguire due linee di azione in ambito sociale:

- mettere in campo una serie di provvedimenti che sostengano le coppie giovani e quelle con figli, senza distinguere il tipo di legame contratto (esempio semplice: come fanno due giovini ad andare a vivere insieme con il costo delle case e degli affitti? Restano a casa!)

- promulgare una legge sulle coppie di fatto, ma soprattutto sulle unioni omosessuali (che sono quelle più discriminate dai benpensanti di oggi)

Questo agire scontenterebbe i cattolici che si ritengono puri e immacolati (più che altro sepolcri imbiancati, come già ho avuto modo di scrivere), ma credo che la maggioranza dei credenti apprezzerebbe, sotto sotto.

Invece, abbiamo quest'accozzaglia di pensieri in libertà, in cui quello che dovrebbe essere l'asse portante dell'ipotetica azione riformatrice insegue oggi la parte più retriva della Margherita, come ieri non riusciva a sottrarsi ai diktat della cosiddetta sinistra radicale: insomma, a me pare che i Ds si siano immolati al nuovo partito, perdendo qualsiasi identità.

A queste condizioni, io il Partito Democratico non lo voto.
Chiaramente questa dichiarazione farà il giro del mondo e rimbalzerà in tutte le agenzie in un battibaleno -leggi: so benissimo che nessuno manco me se fila de pezza, però ci tenevo a dirlo.
Non penso che questo PD debba nascere vincente a tutti i costi: che abbia un'identità forte e la persegua, senza imbarcare qualsiasi posizione pur di far numero. Se ne sono andati Mussi e Angius, perdere Binetti e Rutelli non sarà un dramma.
Poi si vedrà.

sabato 12 maggio 2007

Famiglie col Bollino Blu


Pensieri sparsi su questa strana giornata di Family Pride:

- family day: solito nome inglese, perchè? Festa della Famiglia pareva brutto?

- veramente possono esistere 'Famiglia' e 'famiglia'?

- una famiglia naturale cos'è? Quando c'è un vincolo giuridico a sancire una condizione, si può dire che questa sia naturale? Chiamiamola famiglia legalizzata, piuttosto

- se io vivo insieme a delle persone con le quali ho un rapporto di mutuo soccorso e insieme a costoro sto bene, non posso dire che sono la mia famiglia solo perchè questa convivenza non possiede il Bollino Blu del Vaticano -o di qualcun altro, ovviamente-?

- oggi, a Roma, si scontrano i Guelfi della Famiglia contro i Ghibellini della famiglia: che senso ha? Qualcuno può davvero volere attentare alla famiglia?

- quanto è strumentalizzato, questo tema, da politici che non hanno alzato un dito per operare concretamente durante il cattolicissimo governo precedente? Soggetti che, ipocritamente, starnazzano contro le unioni non cattolicamente compatibili e poi son divorziati e vivono tranquillamente "nel peccato" (naturalmente, per me non ci sarebbe nulla di male in tutto ciò)? Che credibilità ha Casini, "pubblico concubino"? E Calderoli, che si è addirittura sposato con rito celtico?

- serviva a qualcosa la contromanifestazione di Piazza Navona, convocata in fretta e in sordina, destinata a farsi soverchiare da quella del Bottiglione? Così i Puri, i vari Casini Bobba Binetti Mastella Fini Calderoli potranno dire di essere una moltitudine di veri Paladini della società contro pochi corruttori di giovani? Lasciate questo giorno ai puri, noialtri manifesteremo in diversa occasione

- ci sarà anche Cuffaro? e per quale famigghia manifesta?

-un monologo di Giulio Base? Questo Giulio Base?

- quanto conta, sotto sotto, una certa dose di razzismo? Non è che tutto si riduce, alla fine, a dire: fingiamo di attaccare i DICO, ma in realtà puntiamo i gay?

domenica 6 maggio 2007

Da che pulpito...

Francia: elezioni, per Prodi non ha funzionato rigidita' Ps

BOLOGNA - Secondo il premier Romano Prodi in Francia non ha funzionato la rigidita' del Partito Socialista. "Alla fine hanno tentato di costruire alleanze, ma queste cose si preparano a lungo. Ci vuole molto tempo''. E' questa una delle analisi del presidente del Consiglio italiano sul risultato delle elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria del neogollista Nicolas Sarkozy sulla socialista Segolene Royal. (Agr)



Fammi capire: tu, un anno fa e poco più, hai vinto le elezioni di una manciata di voti, dilapidando consensi a destra e a manca perchè non riuscivi a metterti d'accordo co 'sti benedetti alleati; due mesi or sono ti hanno pure disarcionato perchè alla fine ce ne stavano comunque troppi, di alleati; ti sei salvato caricando sulla barca dell'Unione (sic!), all'ultimo momento, qualsiasi cosa respirasse e vieni a dare giudizi sulle strategie dei socialisti francesi?


sabato 5 maggio 2007

Nessi Causali

In queste ultime settimane la politica italiana pareva un giardino in primavera: verdi prati ariosi, fiorellini in ogni dove, onorevoli cinguettanti di ramo in ramo insieme agli avversari di sempre. Certo il calcio unifica: lo scudetto dell'Inter ha avvicinato La Russa e Cossutta, la finale di Champions League per il Milan accomuna Silvio e Bertinotti. Poi c'è il tentativo di intesa sulla legge elettorale, ovvio.
Oggi le cose stanno tornando alla normalità: è bastato nominare la legge sul conflitto d'interesse, perchè il Berluska suonasse la carica (e naturalmente tutti dietro, a partire dal sempre prono neodiccì Rotondi).

Ma alcuni fatti io ancora non me li spiego, soprattutto visto l'ordine temporale:

-Silvio diventa "buono" (parole di cortesia per tutti, dichiarazioni distensive sul caso
Mastrogiacomo, ospitate alla Fiorello ai congressi di Ds e Margherita)
-si aggrava la crisi Telecom, con proposta di Silvio di salvaguardare l'italianità del gruppo
sacrificandosi e senza ricercare vantaggi personali (sì, vabbè)
-solo pochi, a sinistra, fanno notare che Silvio non dovrebbe poter entrare anche in Telecom
-Silvio viene assolto nel processo d'appello SME
-...
-riparte la legge su 'sto benedetto conflitto d'interesse (era ora!)
-Silvio torna "cattivo"

Secondo me manca un passaggio. Qualche idea?

giovedì 3 maggio 2007

Un uomo schivo...















Dopo l'ex-ministro Calderoli, non poteva mancare l'ex-onorevole Tavormina.
Anche lui in silenzio mediatico da un po', dopo essere stato scaricato dalla famiglia valdostana di cui era -del tutto disinteressatamente, secondo lui- il difensore di grido. Lo smacco è stato forte e l'uomo se ne stava di sicuro nascosto a curarsi l'immenso Ego ferito, finchè al Corriere devono aver pensato che per niente al mondo si sarebbe lasciato sfuggire l'opportunità di render pan per focaccia: così, ecco una surreale intervista, dove il principe del foro fa una serie di dichiarazioni quasi esilaranti.
Per chi si scocciasse a leggere tutto l'articolo (ma lo consiglio vivamente), posto la perla:

«Lo chiarisco una volte per tutte. Sembrerà un paradosso, ma io sono rimasto sempre estraneo alla gestione mediatica. C'era un pool di persone che hanno impostato questa speculazione».

Vedete: lui non ci voleva proprio andare, a Porta a Porta (e in qualunque altro spazio del palinsesto da cui fosse possibile palesarsi con l'aria tronfia)!
Un uomo schivo...