venerdì 21 novembre 2008

Italians do it better?

Laddove nemmeno la legge può, forse una prece...

martedì 11 novembre 2008

Cari signori Gelmini...


Di ministri in fuga e condotte disdicevoli

Pare che il Ministro Gelmini ultimamente stia bigiando diversi impegni, buon ultimo quello di oggi con i sindacati. Naturalmente la scusa è sempre pronta: impegni improrogabili dovuti bla bla...

Il primo pensiero è di darla in pasto al sior Brunetta e alla sua crociata contro i fannulloni.
A ripensarci, però, meglio una lettera a casa per i genitori: con tutte queste assenze, il 7 in condotta è assicurato.
Vorranno mica che gli bocciamo la dolce figliuola?


mercoledì 5 novembre 2008

Rubare ai poveri




Il Comune di Milano, oramai travolto dalla crisi, ha deciso di finanziarsi con l'accattonaggio. Da oggi chi si diletta a mendicare in piazza è avvertito: oltre a dover pagare 500 euro avrà sequestrato il frutto dell'elemosina. Niente paura per i milanesi onesti: le bustarelle si potranno giostrare come prima.

martedì 4 novembre 2008

4 novembre


Se la depuriamo delle fascisterie da baraccone del ministro La Russa, questa celebrazione del 4 novembre qualcosa da dire ce l'ha ancora: La canzone del Piave è l'unica delle canzoni di guerra (forse insieme a Bella, Ciao) che riesca a produrre un certo solletico al mio lobo limbico ormai desensibilizzato. Il Piave è qui a due passi: a cavallo di quella linea sono morti in tanti. Il nonno materno di mio padre fu catapultato fin quassù dalla Sicilia per difendere i confini e farsi bucherellare le gambe mentre cercava di far saltare i fili spinati austriaci: non so quanto fosse consapevole di quel mito che stava andando a costruire; dubito fosse entusiasta della guerra (di solito i veri sostenitori di un conflitto sono quelli che si trovano più lontani dai campi di battaglia), credo ne abbia tratto più danno che beneficio. Si dice che l'Italia vinse la guerra: eppure morirono milioni di persone e le condizioni di vita della popolazione peggiorarono fino allo stremo, tanto da permettere l'ascesa di quella strana macchietta calva con la camicia nera. Se dobbiamo celebrare qualcosa non sarà certo la vittoria, bensì il coraggio ed il sacrificio di quei poveri cristi costretti a scannarsi con altri poveri cristi per un braccio di fiume.



La tv della libertà


A Klaus Davi deve piacere molto Marcello Dell'Utri. Perchè sta sempre ad intervistarlo su yotube. E gli fa dire sempre delle cose esilaranti, delle battute da comico di razza (perchè a prenderle sul serio ci sarebbe da impallidire):

«Berlusconi in prima persona continua a diffondere ottimismo. Io penso che qualcosa per forza dovrà cambiare, non so cosa, con la nuova Rai, ma comunque qualcosa cambierà. Le notizie, certo, bisogna darle, sennò si torna al fascismo, ma c'è modo e modo di comunicarle. Magari con conduttori più gradevoli di adesso. Io guardo il Tg3 e vedo che ci sono degli anchorman che hanno già una faccia un po' gotica, un po' dark. Sicuramente, ce ne sono più in Rai che sugli altri network. Credo che il direttore del telegiornale dovrebbe dimostrare un maggiore esprit de finesse in queste cose. Farle, dirle lo stesso, ma magari con un'altra espressione».


Però quando c'era Prodi l'ottimismo non era necessario, nevvero? Le espressioni di Mazza al Tg2 o di Mimun al Tg1 allora potevano essere anche corrucciate, immagino. Al buon Dell'Utri suggeriamo un'idea molto innovativa: aboliamo la Rai, lasciamo un solo Canale all-news, Tele SilvioSorriso, la cui direzione affideremo a Marcello nostro; conduttrice unica Mara Carfagna, in scaletta solo notizie allegre; un approfondimento settimanale condotto in tandem da Bruno Vespa e dal Venerabile Licio Gelli, dal titolo "Attenti ai P2".