martedì 29 maggio 2007

Nuove Erinni


Posso dire che, quasi più del delitto in sè e della storia di violenza che cela -quasi, eh! quasi, ripeto-, di questa storia dell'assassinio della povera donna umbra e della sua creaturina la cosa che mi fa più paura è la gente che ci sta intorno? Quelli che prima chiedono cappi e supplizi per i fantomatici ladri (sempre extracomunitari, of course), poi si convertono a chiedere cappi e supplizi per il (probabile) reale omicida, raccogliendosi come Erinni ululanti di fronte alle telecamere nel momento dell'arresto.

Non metto in discussione il turbamento e lo sgomento che fatti del genere suscitano in tutti coloro che mantengano un minimo di sensibilità. E' che certi spettacoli mi fanno pensare a torme di lupi affamate di sangue, pronte a scagliarsi sul capro espiatorio di turno: forse nemmeno importa se è colpevole, quel che conta è chetare la propria angoscia nei confronti del male, uccidendo chi ne rappresenta, al momento, la reificazione.


"Ma che lo arrestate, a noi dovete lasciarlo!" Parole che sembrano venire da un passato senza legge, ma che molte volte ancor oggi sento, pronunciate quasi con sadica gioia.


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