Diamoci un taglio
Quando cerco di immaginare quale possa essere il livello zero di un ragionamento che possa definirsi umano, sempre prodigo mi giunge l’aiuto del buon Calderoli –che se è stato nominato ministro alla Semplificazione, una qualche attitudine a semplificare la dovrà pur possedere. E’ così facile ragionare alla Calderoli. Combattere la violenza sulle donne? E che ci vuole? Basta una pillolina al violentatore di turno: voilà, eccolo ammansito e docile. Così tutti vissero felici e contenti.
Ho i miei dubbi che la cosiddetta “castrazione chimica” possa avere un effettivo valore preventivo di deterrenza: come nel caso della pena di morte, interviene ex-post e colpisce persone che verosimilmente mai avrebbero pensato di potersi spingere a tal segno oppure, come sembra nel caso di specie dello “stupratore seriale” di Roma, incapaci di frenarsi a causa di gravi problemi mentali.
Debbo però ammettere che la soluzione può avere un certo fascino (perverso, a dirla tutta): la pratica non è cruenta, idealmente è come prendere la pasticca della pressione. Quante persone ogni giorno prendono una pasticca “per stare bene”? E che sarà mai? Ma…e se uno non la volesse, la pillolina? Se gli facesse male –perchè, come qualsiasi farmaco, si porta dietro effetti collaterali e diversi rischi? Possiamo obbligarlo? Vogliamo obbligarlo?
Prima di rispondere, leggiamoci l’articolo 32 della Costituzione:
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Faccio anche notare che una risposta di questo genere, per quanto lieve possa apparire il castigo inflitto, non è molto diversa da quella di stabilire che van mozzate le mani ai ladri: stiamo comunque parlando di una grave menomazione fisica inflitta dallo stato ad un individuo (oramai) inerme.
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