venerdì 30 ottobre 2009

Prehistorical Graffiti (l’informazione scientifica in Italia)

 

valcamonica_5a Dall’ultimo numero (30 ottobre 3009 a.C.) di Prehistorical Graffiti, rivista di informazione e cultura rupestri, pubblicata su roccia a partire dall’ultimo Neolitico:

 

C’è ancora grande scalpore nel villaggio dopo lo strano pomeriggio di ieri. Uno stimato membro della comunità, il professor Kraniuth, aveva convocato nello spiazzo di fronte all’altare dei sacrifici tutta la popolazione, per mostrare una sua nuova scoperta: uno strano arnese di forma rotonda, di pietra (ça va sans dire), che faceva muovere sul terreno con la spinta delle braccia. Secondo Kraniuth questa cosa, che lui diceva aver chiamato “masso rotante”, sarebbe potuto servire in moltissimi modi diversi: addirittura  per il trasporto di persone. La gente raccolta per l’evento era divisa: alcuni trovavano l’idea molto originale e innovativa, ma altri ponevano dei dubbi. Ad un certo punto, dalla sua spelonca, è uscito come una furia Mink-Hion, lo stregone, urlando come un ossesso che quel nuovo strumento sarebbe stato la fine del nostro villaggio. “Ma come” – ha attaccato – “non vi ricordate cos’è successo quando Kraniuth se n’è uscito con quell’arnese a punta?” “Beh” –ha risposto qualcuno- “ora possiamo cacciare più animali e mangiamo di più.” “Però” – ha aggiunto un altro – “c’è stata un’impennata di furti a mano armata nelle grotte!” “Appunto –ha allora rincarato la dose Mink-Hion- “queste invenzioni portano scompiglio e depravazione! Vedrete poi, quando tutti avranno uno di questi arnesi rotanti,  quanti ci resteranno schiacciati sotto! E pensate al rumore e al traffico, qui nella piazza, se molti se ne usciranno tutti insieme sul loro masso rotante!” A queste parole, la gente del villaggio rimase sulle prime stranita e dubbiosa: poi, però, il grande prestigio dello stregone ebbe la meglio e tutti chiesero a Kraniuth di far scomparire per sempre quell’arma maledetta.

(Skrib-Ak-Kin per Prehistorical Graffiti, 30 ottobre 3009)

 

Lo stato dell’informazione scientifica in Italia è più o meno fermo all’età della pietra. A partire dalle vicende dell’influenza suina, di cui tutti i giornali si occupano senza capirci niente, al modo con cui è stato trattato il resoconto dell’articolo apparso su Nature che prospetta la possibilità di ottenere gameti da cellule staminali (per ora embrionali, presto si spera da cellule della pelle). Secondo i nostri giornali, si stanno per fabbricare (letteralmente!) figli senza padre nè madre.

Ora, basterebbe ricordare che si parla di cellule germinali, di gameti (spermatozoi, quelli con la codina; e ovociti, quelli grossi e tondi): ovvero dei precursori dello zigote, la cellula fecondata dalle cui divisioni origina l’embrione. Quindi niente bambini artificiali, semmai gameti. Inoltre, queste cellule progenitrici da qualcuno dovranno pur essere ottenute: quindi, niente bambini senza genitori.

Ulteriori studi potrebbero garantire, in un futuro non credo così vicino, dei figli propri a coppie altrimenti sterili. Questo è quanto, depurato delle teorie e dalle accuse di deriva culturale che vengono perfino da genetisti di rango come Dallapiccola (il quale stravolge, per ragioni sue di fede, la ricerca di Nature).

 

 

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