lunedì 5 ottobre 2009

La prossima volta che prendo una multa…

…chiamo il Popolo delle Libertà

Siccome gli hanno dato una multa, dovremmo scendere tutti in piazza per  Lui. Il Popolo delle Libertà non batte ciglio per difendere la libertà di stampa (anzi), ma si mobilita in grande stile quando si tratta dei danè dell’uomo più potente d’Italia. Saranno pure 750 milioni di euro (un’enormità per chiunque): ma se una sentenza ha riconosciuto che la vendita di Mondadori a Fininvest, (attraverso la faccenda del famoso lodo e gli intrallazzi di Previti) è stata illegittima, un risarcimento in sede civile è il minimo. Ci saranno appelli e contro-appelli, fior di avvocati e provvidi cavilli per difendere in tribunale le ragioni di Fininvest e spuntare almeno uno sconto.

Quale giustificazione perché un partito intero insorga a protezione del mero interesse economico di uno solo? Ma perché dietro a tutto ciò si celano i  soliti “poteri forti” (sempre evocati quando non sono i propri), i giudici eversivi, le elite di merda degli anti-italiani. Teoria di Cicchitto (uno che di poteri forti ne sa qualcosa, vista la già citata questioncella P2), affidata alla solita “nota” dolente e complottarda:

«È evidente che l’attacco al Presidente Berlusconi di precisi settori politici e finanziari è concentrico e lungo più direttrici che vanno dal gossip, all’evocazione degli attentati di mafia del ’92, ad altro ancora che si prepara e, adesso a questa sentenza civile dalle proporzioni inusitate ben studiata anche nei tempi. Ovviamente il beneficiario è De Benedetti, il vero leader della sinistra editoriale e finanziaria».

Abbiamo l’attacco concentrico, ora. Con l’aggiunta della stupefacente, ancorché oramai abusata, questione dei tempi: stiamo parlando di un fatto di 20 anni or sono e la giustizia italiana è lenta, ma certo non così lungimirante. Inoltre sul piano politico un pronunciamento del genere non ha nessuna rilevanza, visto che nulla aggiunge a quanto già penalmente accertato.

Quindi, a qual pro strepitare tanto? Forse per mettere pressione alla Consulta in vista del 6 ottobre: giorno in cui ci sarà la discussione sull’altro lodo, quello Alfano: “Cari giudici, fate attenzione: mica vorrete essere responsabili della caduta dello statista più amato del mondo occidentale? Mica vorrete sovvertire il responso delle urne? Sappiate che siamo pronti a scendere in piazza, noi che  tanto amiamo la libertà da averla regalata alle ubbie di uno solo.”

 

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