venerdì 16 ottobre 2009

Il PD e i diversamente onesti

Quando mi sono iscritto al PD, pochi mesi or sono, la procedura è stata rapida, alla faccia della burocrazia: ho fornito i miei dati e, pagata la quota, ho ricevuto la tessera. Se mi avessero chiesto il certificato del casellario giudiziale sarei rimasto perplesso e, quantomeno, pure scocciato. “Gran rottura”, avrei pensato sulle prime; e subito dopo “ma come, non vi fidate di me? Con questa faccina pulita e paciosa? E’ la barba, forse?”

Non è materialmente possibile, me ne rendo conto, controllare le credenziali di chiunque si iscriva ad un partito politico (quale che sia); tantomeno è possibile prevedere chi sceglierà, in un futuro più o meno lontano, il lato oscuro della forza –a meno di non avere a disposizione uno dei precog di Minority Report. Diverso è il caso dei dirigenti, di chi si assume il compito di rappresentare questo partito all’esterno o, addirittura, in Parlamento: costoro dovrebbero fornire concrete garanzie sulla loro onestà (almeno presente), in qualche modo. Ma noi siamo (pseudo)scienza, non fantascienza: dunque, bando alle fantasticherie e veniamo al dunque.

Nonostante le premesse di cui sopra, ci sono nel PD evidenti problemi di reclutamento differenziato: va bene che bisogna riconquistare terreno nei confronti del PDL, ma farlo riequilibrando la quota di diversamente onesti non pare la scelta migliore. Passi per il caso dello stupratore seriale romano; passi per lo scriteriato che reclama la testa di Berlusconi su facebook pensando di stare ad un convivio nel covo di Riina.

Ma quello che sta succedendo a Castellammare di Stabia sembra una triste conferma  di ciò che dice Marino sui problemi di trasparenza nel partito, per lo meno nel mezzogiorno. Le vicende sono due: una agli onori delle cronache, l’altra sullo sfondo. Come riferisce Repubblica, tutto nasce dall’omicidio di un consigliere comunale del PD, Luigi Tommasino, ucciso il 3 febbraio mentre era in auto con il figlio tredicenne (illeso). Gli inquirenti ritengono si tratti di un’esecuzione ordinata dal locale clan D’Alessandro. I killer sono già stati individuati: il più giovane, 19 anni, è pure lui nel PD. Si scopre così che questo baldo giovine fa parte di una leva di iscritti particolarissima, affiliati in un fine settimana di fuochi artificiali per il partito: 3000 nuovi tesserati in un colpo solo, traffico bloccato in paese la domenica mattina per l’assalto alla sede. Ora il PD ha commissariato la sezione di Castellammare: meglio tardi che mai.

A voi i commenti, io non ho nulla da aggiungere.

 

3 commenti :

  1. Heike ha detto...

    Mi piglia una tristezza che metà basta.

  2. Artemisia ha detto...

    Cosa vuoi commentare. Sono queste le cose che fanno fuggire la gente da questo partito.
    Vediamo di sostenere Marino, domenica.

  3. Verrocchio ha detto...

    Carissimo Heike! Lieto di ritrovarti commentatore, anche se in questa triste circostanza!

    Arte, il mio invito al commento era quasi "retorico": come dire, vedete un po' voi come stiamo ridotti. Domenica Marino, of course!