giovedì 1 ottobre 2009

Idee per un’opposizione consapevole

Persa tra le lenzuola del premier o nella costruzione dell’ennesimo grande centro, la sedicente opposizione si perde le prelibate polpettine che la Maggioranza si avvelena da sola. Permettetemi sommessamente allora, oh miei rappresentanti al Parlamento, di farvele notare. So che potrebbe sembrarvi cosa arrogante da uno che di strategia politica ignora anche l’ABC, di economia capisce nulla o quasi, di diritto poco di più: eppure ho due tre cose in punta di penna, che proprio non vogliono restarvi.

 

roghi--191x131 1. Palermo. Forse considerate che oltre lo Stretto tutto sia perduto. Che la Sicilia è come un’Emilia Romagna rovesciata, dunque antropologicamente a destra. Magari sarà pure vero, ma non mi sembra serio evitare la battaglia perchè si è troppo pochi. Perfino Striscia la Notizia riesce meglio (e di certo non è forza d’opposizione). Ultimamente ha partorito uno scoop che, raccolto in qualche modo (una marcettina di protesta s’è fatta?), avrebbe costretto alle dimissioni il sindaco Cammarata: ma come, questo fa assumere e stipendiare dal Comune uno che invece lavora a tempo pieno sulla sua barca e se la cava annunciando che venderà il natante? E che dire della situazione della raccolta rifiuti? Nell’ultimo anno la tassa per la raccolta è aumentata del 175% e ora siamo (di nuovo) ai roghi Napoli-style? Berlusconi ci ha vinto le elezioni con una cosa così. Cominciamo a rinfacciargli il disastro di questa giunta, no?

2. Le New town. Le new town? Passi per l’Aquila (ma tra qualche anno temo il disastro per un tessuto sociale disgregato e un centro storico fantasma o preda della speculazione), c’era un’emergenza da gestire. Passi per le nuove carceri. Ma ci piace così tanto l’idea che le nostre città in futuro siano costituite da aggregati multicolori di villette in serie dove piazzare genericamente “le giovani coppie” come in piccoli favi, mentre nel cuore delle aree urbane restino solo vecchi e uffici? E in mezzo a queste due realtà, i capannoni prefabbricati (che qui in Veneto già crescono come funghi). Niente Niutàun, please.

3. Sostegno all’energia solare. L’altro giorno Berlusconi ha rassicurato Marchionne: gli incentivi per l’auto saranno confermati. D’accordo, ci può stare. Sembra che, invece, gli incentivi per ristrutturazioni volte a ridurre l’impatto ambientale (es.: fotovoltaico) non saranno riproposti. Domanda (provate, chissà,  a farci una campagnuccia sopra): il presidente Obama spinge parecchio sulla necessità di favorire l’economia verde e il governo italiano –a parole- ha lodato tali sforzi, dichiarando di condividerli. Come interpretare allora questa palese marcia indietro? Dove è finita la nuova politica per cui la moralità è mantenere gli impegni presi?

 

Ecco, sono piccole cosine, ma ci tenevo a metterle in evidenza.

Cordialmente,

Andrea

 

3 commenti :

  1. Anonimo ha detto...

    Ma il PD invecchia... è logorato dall'interno, da lotte tra candidati, e me ne accorgo io che faccio la prima liceo. Ci vuole un partiro di sinistra nuovo...

    E POI PER LAVARSI BENE LA FACCIA SERVONO TUTTE E DUE LE MANI, DESTRA E SINISTRA!!!

  2. Verrocchio ha detto...

    Un altro partito di sinistra? Ancora?
    Cerchiamo di far decollare questo, prima.

    Ti ringrazio molto per l'intervento (anche se preferirei ti firmassi, giusto per sapere chi sei ;-).

  3. Artemisia ha detto...

    E hai fatto proprio bene, Andrea.
    Ma che dici? Ci sono o ci fanno? O un po' tutti e due?
    Ciao!