martedì 24 marzo 2009

Cominciamo bene…reload

Questo post è nato come risposta alle sollecitazioni del mio compare “laica mente” (uno dei miei più cari amici) il quale, a commento di questo post, ha lasciato un contributo di tale Chiara Atzori da “Il Foglio”:

Un po’ di profilassi mentale contro l’ideologia del preservativo globale

 

Mi sembrava degno di un approfondimento, perciò riporto qui quel che ho scritto là:

L'Aids è una malattia infettiva che si piglia con i rapporti sessuali, con le trasfusioni (e in Africa penso non siano ovunque molto sicure), durante il parto da madre hiv+, tramite aghi siringhe infetti. Usare il preservativo durante i rapporti sessuali riduce drasticamente il rischio di contagio (ovvio, non lo annulla perchè il lattice si può rompere,  ad esempio). Se tu hai una polmonite, prendi un antibiotico. Se ti svelano che la probabilità di guarire è dell'85%, invece che del 100%, non lo prendi? Se ti dicono che può causarti un'allergia non lo prendi? Se viene lo stregone a raccontarti che gli antibiotici sono inutili e servono solo a quei diavoli delle aziende farmaceutiche per farci soldi non lo prendi?

Una sessualità consapevole è il punto di arrivo che ciascuno dovrebbe perseguire. Poi bisogna intendersi: il Papa ordina la castità assoluta prematrimoniale (e per certi versi pure matrimoniale), altri (ivi incluso, nel suo piccolo, il sottoscritto) sono più aperti. Dunque: cosa è una sessualità consapevole? Io penso sia quella che puoi realizzare dopo aver imparato cosa è l'esercizio della tua sessualità (e non la castrazione dei tuoi istinti "se no vai all'Inferno"), quali sono i rischi connessi con un esercizio troppo "libertino" e come tutelarti da questi. Certamente se non esci di casa non ti buschi la polmonite e  nessuno ti prenderà sotto con la macchina; però se esci e cammini lungo la pista pedonale con una sciarpa ben acconciata, potrai vedere la primavera e l'autunno sbocciare con i loro colori.

 

Aggiungo questo: non mi piace il terrorismo psicologico dei facili richiami alla fine della civiltà e all’imbarbarimento dei costumi (che è  il motivo per cui difficilmente potrei votare Grillo o Di Pietro) .  Penso che ogni persona abbia il diritto di essere correttamente informata su qualsiasi tema e che abbia poi anche il diritto di decidere per suo conto. La vexata quaestio del profilattico, per me, sta tutta qua: è Cristiano (nel senso che risponde al compito di amare il prossimo come se stessi)  per un capo religioso dettare norme (su basi di ragionamento discutibili) riguardo la salute fisica delle persone, agitando lo spettro della punizione divina? Che differenza c’è tra questi precetti e la proibizione delle trasfusioni che fanno i geoviti?

10 commenti :

  1. Artemisia ha detto...

    Scusa l'offtopic, Andrea: l'hai visto il video della giovane segretaria del PD di Udine?
    http://www.fondazionedaje.com/2009/03/23/il-video-piu-visto-di-youdem/
    Ho pensato a te. Ce ne fossero come lei!

  2. Verrocchio ha detto...

    Ogni offtopic è benvenuto, figurati!

    La tipa è tosta, se fosse nel mio paese penso che mi iscriverei al Pd locale. Ottmia quando parla del personalismo dei leader e dei trafiletti sui giornali.

    grazie, Arte.

  3. Anonimo ha detto...

    Ok, lascio da parte ragionamenti basati sulla teologia, sulla morale, sulla spiritualita', sul buon senso, etc. e provo a parlare su basi meramente scientifiche.

    Statisticamente, nella lotta contro l'AIDS in Africa, quale dei seguenti approcci ha avuto piu' successo?

    1) APPROCCIO SVELTO: caro amico africano ti diamo i profilattici gratis, ti spieghiamo per bene come usarli e come conservarli in luogo FRESCO ed asciutto, cosi' ti proteggiamo dall'AIDS e tu puoi darti alla pazza gioia

    2) APPROCCIO EDUCATIVO ABC: caro amico africano ti consigliamo l’astensione dai rapporti (Abstinence), la fedeltà al partner (Being faithful) e – in casi particolari – l’uso corretto del profilattico (Condom use).

    Cosa dicono i dati, i numeri nudi e crudi, i fatti???

    Concludo con una citazione de Il Foglio del 19/03/2009:

    "Il tasso di infezione di Washington D.C. e' pari a quello dell'Uganda (il 3% della popolazione sopra i 12 anni), dimostrazione palese che la differenza la fanno i comportamenti a rischio e non la disponibilita' di profilattici."

    Sempre e comunque Cordialmente
    Laica Mente

  4. Verrocchio ha detto...

    Sulla questione "comportamenti a rischio" sono pienamente d'accordo con te: quando parlo di sessualità consapevole intendo anche questo. Mai mi sognerei di pensare che il preservativo sia la panacea per l'HIV; nemmeno chi ha criticato il Papa per le sue parole lo sostiene (e trovo la posizione de "Il Foglio", come dire, sottilmente strumentale: mi spieghi perchè mi citi sempre quel giornale lì?).

    Il punto è (e questa è la posizione di Benny16, quindi della Chiesa): usare il profilattico è peccato? Quanto male può fare andare in una comunità (non necessariamente africana, anche italiana o maltese o francese o...) a dire: valgono solo la castità oppure (se sei sposato) il calcolo dei presunti giorni fertili, altrimenti c'è un pit stop al confessionale o l'Inferno?
    Ad esempio: colpevolizzando la sessualità in questa maniera, chi pensi possa avere il coraggio di presentarsi dal medico per farsi diagnosticare una malattia venerea? Chi si sente colpevole, scappa. E addio cura e prevenzione.

    Sempre lieto di poter (amichevolmente) polemizzare con te,
    Apostata Mente

  5. Anonimo ha detto...

    Ripeto... le statistiche documentano (al di la' delle opinioni) che fa piu' male andare in una comunità a dire che "il profilattico e' un di meno per la tua vita" o che fa piu' male andare a dire "con il profilattico fai quello che ti pare e hai salva la vita"?

    Baci
    Laica Mente

  6. Verrocchio ha detto...

    Mi pare che siam d'accordo sul fatto che l'approccio "educativo" sia l'unico serio, in questo come in ogni caso (e qui dovremmo discutere del problema se sia lecito a noi di calare in determinati paesi a "portare la civiltà", ma non è il momento). La vediamo invece diversamente su cosa sia questo approccio educativo: ad esempio, la versione "il profilattico è un di meno (=peccato) per la tua vita" non la condivido.
    Quello che io contesto in profondità non è il banale uso/non uso del profilattico, ma la visione cattolica della sessualità: non mi risulta che Gesù si preoccupasse molto di predicare in questo senso, da dove nasce tutto questo precettame?


    Onorato della tua attenzione,
    baciamo le mani,
    Storta Mente


    P.S.: Dichiarazione di oggi di un vescovo francese: il virus HIV passa attraverso (!) il preservativo.

  7. Anonimo ha detto...

    La Chiesa apre bocca perche' ritiene che "humani nihil a me alienum puto."
    :O)
    Buon Weekend

  8. Verrocchio ha detto...

    Temo di non essermi spiegato bene. La Chiesa può dire tutto quello che vuole, può spaziare in ogni campo (e quindi deve essere aperta alle critiche e rispondervi senza strepitare).
    Nel commento poco sopra mi chiedevo da dove nasce la oppressiva precettistica cattolica sulla sessualità, visto che nei Vangeli non si batte molto sul tasto (anzi, l'Adultera è salvata dalla lapidazione, ad esempio). Ai tempi preservativi non ce n'erano nemmeno (o forse usavano budelli di qualche animale, ma non ne sono certo).

  9. Anonimo ha detto...

    La tua visione della Chiesa che "agita lo spettro della punizione divina" e che predica "o la castita' o l'inferno" mi suona un po' vetero-testamentaria o perlomeno pre-conciliare...

    Comunque Gesu' Cristo non salva l'adultera dalla lapidazione dicendole "continua pure cosi' che vai bene" (si veda per esempio il suo dialogo con la samaritana al pozzo... samaritana che passava da un marito all'altro).

    E quando nella Bibbia si parla di "uomo e donna che lasceranno la casa dei loro padri per divenire una carne sola"... cosa si intende? Che oggi faccio una sola carne con te, domani con quella morettina tanto carina, dopodomani con la rossa tanto simpatica, etc.?

    Va buoh, mi metto a lavorare... :O)

    Laica Mente

  10. Verrocchio ha detto...

    Bene, siamo d'accordo sull'esistenza di posizioni "preconciliari" in seno alla Chiesa: solo che non è il mio modo di vedere il cattolicesimo, ma è ciò che traspare dalle parole del Papa (di Ruini e dialtri, pure). Allora mi domando: a chi predica Benedetto? A poche cariatidi porporate?

    "Va', e non peccare più": mica "va', brutta screanzata svergognata, vedi che per te c'è l'inferno e basta Comunione!" E torniamo alla visione preconciliare.

    Sulla morale sessuale, hai ragione: forse il Vangelo non è il posto migliore dove andare a cercarla (e la Bibbia meno che mai). ;-))
    Ma il punto è sempre questo, per me: se è la religione dell'Amore verso il Prossimo (ok, anche verso dio), non sarebbe ora di farlo vedere? Di tornare a parlare di accoglienza, senza invece escludere? A me piacciono i preti che vanno nelle periferie malfamate, che non chiedono quante volte hai fatto sesso e con chi, che non indossano l'ermellino o la propora, che se vanno in Africa lo fanno per aiutare chi soffre e non per catechizzare dal pulpito. Ecco, se credessi ancora nell'esistenza di Dio, cercherei queste persone. E se fossi divorziato, vorrei poter entrare in Chiesa a testa alta. E se fossi omosessuale, anche. E pure se fossi prostituta...etc etc.

    P.S.: Poi, nel mio mondo ideale e utopista, il Papa dovrebbe essere Madre Teresa di Calcutta o Albert Schweitzer, quindi de hoc satis.