mercoledì 24 dicembre 2008

Foggy Christmas


Oggi c'è la nebbia, domani è Natale: per una volta almeno, il tempo meteorologico si armonizza perfettamente con quello emotivo. Quando ero bambino, mi pareva ineluttabile che il 25 dicembre doveva essere un giorno speciale. Quindi, sia mai che piovesse (la neve era ben accetta, però). Che diamine! la festa per eccellenza: le luci il presepe i regali il pranzo dalla nonna...

E invece si muore perfino a Natale: pure oggi passando lungo la via, ho visto epigrafi appese. Gli ospedali non sono vuoti (anche se dimettono tutto il dimettibile), i barboni restano per strada. Le luci e il presepe non mi fanno più effetto; sorrido anzi dell'illusione che rappresentano alle menti distratte. E, certo, provo un po' di malinconia. La compagine famigliare è ormai ridotta all'osso: le defezioni sono iniziate con la scomparsa della nonna; poi qualcuno ha preso strade sue, altri han semplicemente smesso di venire al pranzo del 25. Domani ci sentiremo come in un raduno di superstiti, a celebrare un rito muffito tra troppe sedie vuote.


Ma voi divertitevi, eh!
Buon Natale!
Po poppo po,
po poppo po,
poppo poppo po,
...


3 commenti :

  1. Anonimo ha detto...

    Il presepe ci ricorda un fatto, non una storiella... quel fatto che, se riconosciuto, puo' dare senso e speranza alla nostra vita... anche a quella dei barboni e dei malati negli ospedali... anche di fronte alla morte.

    Laica Mente

  2. Verrocchio ha detto...

    Certamente il presepe ricorda un fatto: l'interpretazione di quel fatto (è esistito un uomo chiamato Gesù) è altra cosa, però. E sulla possibilità di dare un senso alla sofferenza tramite un'ipotetica divinità che quella sofferenza ha generato, ho i miei dubbi...

  3. Anonimo ha detto...

    Bravo Verrocchio. Il senso è solo che questa è la vita, e le cose succedono e basta, senza nessuno che abbia particolari progetti su i noi!
    Per quanto riguarda le defezioni....be quelle sono normali, è solo il menefreghismo dietro a esse che è deludente!
    Alfietto