Elegia per la sconfitta
Temevamo andasse male. E' andata peggio.
Auguriamo a Berlusconi di governare bene, ora che ha vinto questa tornata elettorale -sempre che non abbia da piangere brogli anche oggi. Ci auguriamo che abbandoni in soffitta il suo doppio, quel guitto sbracato e piacione che tanto ci fa vergognare per lui. Ci auguriamo che sappia operare meglio di come fece nella passata stagione o che, almeno, si limiti nei danni. Qualche buona proposta nel suo programma (a guardare proprio con la lente e da vicino) ci sta pure, anche se sono di più i punti che ci rendono inquieti: uno a caso, la ventilata riforma della Legge 180.
Fosse per noi, non sarebbe presentabile nemmeno come amministratore di condominio; pare che siamo una minoranza. Evidentemente,
non siamo in sintonia col paese reale. Soprattutto non siamo in sintonia con questo nord che vota Lega, il partito dell'intolleranza più rudimentale.
E forse bisogna partire da qui, però: da tutti questi voti a Bossi e combriccola, dalla fine della Sinistra sinistra (sperando lasci il posto a gente migliore), dalla trasformazione dell'Udc (che ora si chiama MpA).
Veltroni ha fatto quel che ha potuto, forse ha posto le basi per qualcosa di veramente nuovo: magari se teniamo duro 5 anni, la prossima volta
si potrà fare sul serio.
Alcuni consigli di un uomo qualunque al PD: accelerare il ricambio della classe dirigente; istituzionalizzare le primarie per ogni carica; evitare i candidati spot (Calearo e operai della Thyssen vari); andare un po' a sinistra, ora che c'è spazio.
Dopo una giornata di grande delusione e scoramento, stabilisco per questo blog una
moratoria di qualche giorno sugli argomenti di politica interna. Cercherò di parlare d'altro: il che farà la gioia di molti, credo.
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