mercoledì 19 settembre 2007

Qualunquismi del mercoledì notte

Ieri sera, mentre compulsavo distrattamente il telecomando, ho captato Ballarò in trasferta alla festa dell'UDC: ad un qualche Consigliere minore, intercettato in accappatoio all'uscita dalla sauna (come altri suoi colleghi, tutti raccolti nel mistico momento), si chiedeva del dibattito sulla cosiddetta Casta, scaturito dal libro di Stella e dagli interventi di Grillo. Costui, senza che nemmeno la punta di un capello mostrasse un qualche imbarazzo, in soldoni rispondeva -povero martire- di non essere realmente in villeggiatura, perchè faceva politica pure in quella situazione:

"Non perdiamo mai...eeh...il lavoro di vista...Andremo adesso in qualche situazione per avvicinare qualche elettore e magari portarlo sempre sulla linea del...eh eh"

Ovvero si sarebbe occupato di fare proseliti per il suo partito.

Con dichiarazioni di questo tenore, viene difficile dar torto a Beppe Grillo.
E non perchè questo si stesse facendo la bella vita a spese di qualcun altro (che spero fossero gli elettori dell'UDC solamente, e non la collettività tutta), quanto per ciò che ha dichiarato: fare proseliti per il partito io lo chiamo campagna elettorale, non certo politica. Avesse piuttosto detto che aveva un brunch con un dirigente nazionale o un abboccamento in piscina con un onorevole, lo avrei magari capito.


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