giovedì 26 luglio 2007

C'era una volta, nel magico regno di Ceppalonia...


Avevo "bucato" una splendida dichiarazione del Clemente nostro, ma grazie a un caro amico in trasferta americana (ciao, Bob!), ho potuto leggere queste parole (riporto da un articolo nel sito di Repubblica):

[si parla della raccolta firme per il Referendum sulla legge elettorale]"fanno notizia le 178 firme raccolte a Ceppaloni, terra (ne è sindaco) di re Clemente Mastella, nemico acerrimo del referendum in quanto killer dell'Udeur e degli altri partiti piccoli. Il Guardasigilli non smentisce neppure oggi il suo astio contro i quesiti e annuncia che "farà verificare se quelle firme sono state raccolte veramente. Controllerò di chi sono" aggiunge minaccioso."

Beh, che dire: è dura farsi amare, anche se sei un re Clemente (e generoso di prebende)...
E che sfrontati, questi ribelli che si permettono persino di pensare con la propria testa!


mercoledì 25 luglio 2007

Nemmeno c'avesse avuto la palla di cristallo...

Uno strepitoso Guzzanti d'annata, in uno sketch che sembra scritto per oggi.

venerdì 20 luglio 2007

Dante and Me

Ritorno sulle folli elucubrazioni a proposito della mia ipotetica collocazione nella Commedia perchè ho scovato un simpatico test (non so da chi generato) che, previa risposta ad una serie di domande, mi piazza nel Limbo (insieme agli spiriti magni: uau!).
Inoltre mi indica a quali gironi infernali sarei più "adatto". Il risultato? Molto vicino a finire con gli eretici: il che mi si attaglia, direi.
Ho riportato il responso sulla colonna qui a fianco: c'è anche il link per far provare pure a voi il brivido di un oracolo infernale...



domenica 15 luglio 2007

Accidia estiva (+noterella polemica)


Se mai Dante Alighieri avesse avuto la sventura di conoscermi, e se -come probabile- non gli fossi andato a genio, di certo non avrebbe avuto nessuna difficoltà nel classificarmi per un posto nella sua Commedia: mi avrebbe piazzato insieme agli accidiosi. E forse anche chi mi legge farebbe lo stesso, visto la rarefazione dei miei interventi su questo blog.
E non è che non ci sarebbero argomenti su cui esercitare la mia ironia da quattro soldi o per cui esclamare "eh, signora mia, dove andremo a finire..." Anzi, forse la vastità del campionario rende più difficile la scelta, insieme al caldo estivo che scioglie le cervella.
Però...


Però, una cosa la voglio scrivere.
La più bella (per modo di dire) di questi ultimi tempi è la metamorfosi del Gianpiero Fiorani: da oscuro bruco della finanza furbetta a crisalide nella bolgia del Billionaire, con annessa paparazzata sulle pagine di una rivistella insieme alla nota figlia di nota attrice -mentre dalle colonne di un altro foglietto tesse le lodi dell'amore coniugale. Del resto, in questo nostro paese del sole, la fama ti arriva per vie imperscrutabili: tu magari ammazzi qualcuno della tua famiglia e vorresti semplicemente farla franca ma noi italiani, che siamo così brava gente, vogliamo darti di più. E che cos'è quel quid in più che oggi cerchiamo tutti? Un po' di meritata celebrità, of course. E quindi via con le interviste le ospitate i libri... finchè tu diventi un'icona da esibire come amuleto per gli ascolti. E pazienza per il reato.
Omnia Munda Mundis.


E ora torno a riveder le stelle.


mercoledì 4 luglio 2007

Un caso di (in)coscienza


Ho appena ultimato la visione di una puntata (naturalmente in replica) della fiction di mammaRai "Un caso di coscienza 2" (il che presuppone una prima serie, di cui penso si sia perso financo il ricordo).
Ho così potuto scoprire alcune cose molto interessanti:

- a Trieste non ci sono triestini, forse deportati in occasione delle riprese: in città convivono pacificamente due etnie, i "Romanacci" e i "Veneziani"

-i "Romanacci" sono di schiatta nobile, fanno gli avvocati o i medici -e comunque hanno parti da protagonista

-i "Veneziani" son popolani, ricoprono le mansioni di muratore, carpentiere o giornalaio -e comunque hanno parti da comparsa

-quanto è bello riprendere Piazza Unità dall'alto di un elicottero (anche se non c'entra niente con la storia narrata)


-il curatore della colonna sonora e chi ha realizzato il montaggio sono affetti, al pari di Beethoven, da sordità. Solo che, a differenza del genio tedesco, non sono in grado di trasformarla in virtuosismo: come spiegare altrimenti il disturbante tema musicale, odioso di per se stesso, ma infilato in momenti impensabili come i cavoli a merenda (ipotesi di scena tipo: un personaggio guarda il mare con sguardo vuoto, cala dall'alto 'sto motivetto in stile Piovra)?

-per partecipare ad una fiction italiana non serve saper recitare: basta muovere le sopracciglia con voce impostata


-gli scemeggiati peggiori son quelli in cui non funzionano nemmeno gli immancabili siparietti comici con il comprimario-macchietta (alla Frassica, per intenderci): qui gli intermezzi col cameriere di colore sono letteralmente strazianti

Il che (come diceva Guareschi) è molto bello e istruttivo.