giovedì 15 marzo 2007

Il Monopolio dei Valori

Ciò che più mi dà fastidio, in questa pseudo-crociata ecclesiastica contro il "Relativismo" e -almeno in parte- contro i diritti individuali, è l'idea strisciante per cui al di fuori del Cristianesimo non ci sono Valori: come se negare una qualche Trascendenza dovesse condurre inevitabilmente alla barbarie.
Sono ateo, ma rispetto i Credenti e condivido molti dei loro convincimenti etici e morali, perciò non capisco le parole apocalittiche del Papa, di molti Cardinali e di alcuni "sostenitori" più o meno disinteressati: nel mio piccolo, credo di aver ereditato alcuni valori dal Pensiero Greco antico (e anche il Cristianesimo, direi, ha di queste eredità), altri dal Vangelo (più che dalla Chiesa), altri ancora dalle tradizioni di Pensiero successive (non ultima l'Illuminismo). Mi manca la Speranza in un Dopo: ma questo è un dono, non un valore.
Perchè dovrei sentirmi reietto e amorale se sostengo l'uguaglianza di tutte le persone di fronte al Consesso Sociale (senza distinzioni di sesso, cultura, razza, religione, etc etc....), quando il messaggio del Vangelo è, peraltro, questo?
Può la Chiesa, istituzione di uomini come me, ritenersi unica depositaria del Vero e dell'interpretazione delle parole di Cristo (o di quelle che sono state riportate come tali)?

1 commenti :

  1. Artemisia ha detto...

    Anch'io sono atea ma cerco sempre di mettermi nei panni degli altri e di rispettarli. Vorrei che la chiesa cattolica l'energia che usa contro i gay, l'aborto, la fecondazione assistita, l'eutanasia, la impiegasse anche contro il commercio di armi e droga, la schiavitu', lo sfruttamento dei deboli, il liberismo sfrenato che affama l'80% del mondo.